Buongiorno a tutti, oggi vorrei analizzare con voi analizzeremo l'andamento dei mercati nel mese di giugno e discuteremo il principale evento che ha influenzato il mercato delle obbligazioni governative europee: le elezioni anticipate in Francia a seguito dei risultati delle elezioni europee. Procediamo con ordine e iniziamo con il riepilogo mensile:
Come sono andati i mercati in questo mese?
Azionario
S&P500: +3,35% (LINEA BLU)
FTSE MIB: -4,37% (LINEA VERDE)
DAX (30 titoli tedeschi a maggior capitalizzazione): -2,00% (LINEA ROSSA)
NASDAQ: +5,37% (LINEA ARANCIONE)
L’azionario statunitense ha fatto registrare un altro mese di guadagni grazie a dati macroeconomici positivi che hanno aperto spiragli a potenziali tagli dei tassi superiori rispetto a quanto scontato dal mercato a fine maggio. L’azionario europeo ha invece rallentato, trascinato al ribasso dal risultato delle elezioni europee.
Obbligazionario
GOVERNATIVO USA SCADENZA 20+: 0,19% (LINEA BLU)
BTP10 ANNI: -0,97% (LINEA ARANCIONE)
BTP SCADENZA 1-3 ANNI: +0,20% (LINEA VERDE)
GOVERNATIVO USA SCADENZA 1-3 ANNI: +2,14% (LINEA ROSSA)
Lato obbligazionario il mese di giugno è stato positivo per il governativo statunitense a breve scadenza. Con un rallentamento sul fronte della crescita dei prezzi i mercati hanno iniziato a scontare una FED più accomodante, con lo yield a 2 anni del governativo statunitense che è sceso, portando al rialzo il prezzo dell’obbligazionario a breve scadenza.
Per quanto riguarda invece l’obbligazionario governativo domestico le oscillazioni sono state modeste e il mese di giugno si è chiuso pressoché in parità.
Materie prime
GAS NATURALE: -0,79% (LINEA VERDE)
ORO: -1,01% (LINEA BLU)
PETROLIO: +10,77% (LINEA ARANCIONE)
Lato materie prime importante è stata la crescita del petrolio nel mese di giugno, con le tensioni geopolitiche che hanno contribuito all’ascesa del prezzo dell’oro nero.
Cos’è successo sui mercati questo mese?
Il mese di giugno 2024 è stato caratterizzato per tensioni sul mercato dei bond governativi, con gli OAT francesi che hanno lasciato per strada i guadagni realizzati nei mesi precedenti all’esito delle elezioni europee a causa di un esito elettorale che ha spaventato i mercati.
Più nel dettaglio, tra il 6 e il 9 giugno 2024 si sono tenute le elezioni europee, elezioni valide per eleggere i membri del Parlamento europeo. In Italia l’esito elettorale ha confermato la fiducia all’attuale forza di maggioranza al Governo, Fratelli d’Italia; in Francia invece l’esito è stato inaspettato con la vittoria schiacciante dello schieramento di Marine Le Pen, il Rassemblement national, forza di minoranza fino ad inizio giugno. Con più del 30% dei voti conquistati da parte della forza di estrema destra, il presidente francese Macron ha proclamato lo scioglimento dell’Assemblea nazionale, portando la Francia alle urne per eleggere i 577 deputati che rappresenteranno il Paese. Le elezioni si sono tenute il 30 giugno ed il 7 luglio per il rinnovo dell’Assemblea nazionale e dai primi risultati del 30 giugno è stata confermata la preferenza degli elettori per il partito di Marine Le Pen. A differenza di quanto scontato nei giorni precedenti alle elezioni, dove i sondaggisti vedevano il partito della Le Pen al 38%, l’esito è stato meno schiacciante, con il Rassemblement national che nel primo turno del 30 giugno 2024 ha conquistato il 33,2% delle preferenze degli aventi diritto al voto francesi.
Gli ideali antieuropeisti della forza che, in mancanza di un’alleanza tra il centrista Macron e la sinistra francese, potrebbe guidare la Francia, hanno spaventato il mercato dei bond francesi, con forti tensioni che si sono registrate nei giorni successivi all’esito delle elezioni europee del 9 giugno 2024.
In seguito al risultato delle elezioni europee lo spread OAT/BUND 10Y è schizzato, superando gli 80 punti base e sfiorando i livelli raggiunti nel 2017 (vedi grafico 1) dove le paure di una potenziale uscita della Francia dell’Unione Europea minacciava gli equilibri globali. Ricordo che lo spread OAT/BUND 10Y è l’indicatore che misura il differenziale di rendimento tra il governativo francese con scadenza decennale e il governativo tedesco con medesima scadenza e uno spread in salita indica un maggior rischio percepito dagli investitori nell’allocare i propri risparmi in obbligazioni francesi a lunga scadenza.
Grafico 1 – L’andamento dello spread OAT/BUND 10Y negli ultimi 20 anni
Dopo aver raggiunto un massimo di 83 punti base venerdì 14 giugno 2024, lo spread OAT/BUND è sceso tornando stazionario in zona 70 punti base per poi tornare in zona 80 punti base nelle sedute borsistiche precedenti alle votazioni del 30 giugno 2024.
Il cambiamento repentino dello spread OAT/BUND 10Y ha portato i rendimenti francesi a superare i rendimenti tedeschi di circa 25 punti base in solo una settimana: un aumento dello spread OAT/BUND su base settimanale così repentino non si vedeva dal 2011 (grafico 2), dove nell’Eurozona dominava la paura per la crisi del debito sovrano.
Grafico 2 – Cambiamento nello spread OAT/BUND su base settimanale
Di pari passo con l’aumento dello spread (e la discesa delle obbligazioni governative francesi) è seguito l’aumento del costo per assicurarsi contro un default della Francia, costo misurato dal Credit Default Swap (vedi grafico 3).
Grafico 3 – Cambio del costo del Credit Default Swap sulla Francia
Come mostrato dal grafico 3, il costo per assicurarsi contro il default del Paese transalpino è schizzato dopo i risultati delle elezioni europee, restando comunque ben distante dai massimi fatti registrare nel 2017, dove la minaccia di una “Frexit” appariva tangibile agli occhi dei mercati.
Nei giorni successivi all’esito delle elezioni europee, nonostante i sondaggi confermassero l’esito delle europee dando il partito della Le Pen super favorito rispetto all’uscente Macron, lo spread è rimasto sotto quota 85 punti base portando alla domanda: considerata la reazione avuta dalle obbligazioni sovrane francesi, quello attuale è un buon momento per accumulare sull’asset class?
I rischi a cui ci si espone allocando i propri capitali in obbligazioni governative sono essenzialmente quattro: il rischio politico, il rischio economico, il rischio fiscale ed il rischio monetario.
Rischio politico
Il mercato, con i forti cali post elezioni europee, ha iniziato a prezzare una possibile vittoria dell’estrema destra per le prossime elezioni Presidenziali francesi. La destra di Marine Le Pen ha manifestato più volte in passato i propri ideali antieuropeisti, variabile che ha spaventato il mercato domestico francese nei giorni post elezioni. Guardando però al passato e analizzando quanto avvenuto in Italia con la vittoria della destra con la Meloni o in Grecia con la vittoria della sinistra radicale con Syriza (2015) possiamo affermare che i mercati nel medio periodo, superata l’incertezza, apprezzano una maggioranza di Governo forte (indipendentemente dallo schieramento politico del Governo). Nel caso di una maggioranza guidata dalla Le Pen quest’ultima non avrà alcun interesse nell’andare contro i mercati, rilasciando dichiarazioni non antieuropeiste ed un programma interno di rilancio della crescita del Paese. Così fosse, i cali dell’obbligazionario di breve dettati prevalentemente dal rischio politico, potrebbero essere riassorbiti nei prossimi mesi.
Rischio economico
La Francia è la 7° economia globale con un PIL di 3,1 trilioni di dollari annui e un tessuto produttivo molto diversificato. Negli ultimi anni la crescita del PIL è rallentata ma comunque la Francia ha un tasso di crescita del PIL superiore alla Germania. Il PIL è atteso crescere dello 0,7% nel 2024 e dell’1,3% nel 2025, numeri che evidenziano una situazione di un Paese in crescita che bene ha retto le politiche monetarie restrittive della BCE.
Rischio monetario
Tale rischio è rappresentato dalla BCE e dalla sua politica monetaria (rischio comune a tutti i Paesi che adottano l’euro). La BCE e l’Unione potrebbero divenire ostili nel caso di un’agenda anti-euro da parte dello schieramento vincitore, elemento che potrebbe essere scongiurato in quanto nessun presidente di una nazione ha interesse nel mettere a rischio la stabilità della propria economia per portare a termine obiettivi non graditi ai mercati finanziari.
Rischio fiscale
La spesa pubblica francese è il tasto dolente dell’economia transalpina. L’Amministrazione Macron ha indirizzato l’economia verso un rapporto deficit/PIL del 5,5% nel 2023 e nel 2024 tale rapporto potrebbe attestarsi al 5,3%, numeri ben al di sopra del 3% “imposto” dall’Unione Europea; il rapporto debito pubblico/PIL è atteso al 112% a fine anno. I conti pubblici oltre i limiti dell’Unione Europea spaventano i mercati e l’agenda della Le Pen caratterizzata da forti spese da parte dello Stato per politiche di assistenza e welfare preoccupa gli investitori in bond francesi.
Un esempio di un punto presente nell’agenda della Le Pen è la riduzione degli anni di contributi per la pensione da 42 a 40: tale punto è tra più preoccupanti in caso di vittoria della destra francese.
Considerati i rischi appena esposti e rispondendo alla domanda posta, per le obbligazioni governative francesi a breve scadenza in rischio si mantiene limitato, con gli operatori di mercato che hanno acquistato le brevi scadenze sui ribassi post elezioni europee; per le obbligazioni francesi con duration più elevate il rischio è, anche per l’effetto duration, più elevato e quella attuale potrebbe essere una fase di volatilità.
Cosa possiamo imparare dagli avvenimenti di questo mese?
I mercati finanziari si muovono in base alle aspettative che hanno gli operatori. Ad un esito di vittoria della destra tendenzialmente antieuropeista alle elezioni europee sono seguite vendite diffuse tra gli OAT francesi a media-lunga duration, elemento che ha fatto schizzare i rendimenti dell’obbligazionario governativo del Paese transalpino.
Dopo aver sciolto l’Assemblea e indetto elezioni anticipale le tensioni sono proseguite con lo spread OAT/BUND che, nonostante i mercati ed i sondaggi abbiano iniziato a dare per certa la vittoria della Le Pen, è rimasto stabile, apprezzando il potenziale effetto benefico che una maggioranza solida e compatta potrebbe avere sulla crescita del Paese, escludendo potenziali “Frexit” nel breve-medio termine.
I prossimi giorni saranno cruciali, con il secondo turno delle elezioni in programma per il 7 luglio 2024 che eleggerà una nuova maggioranza al Governo che sarà fondamentale per l’andamento di breve del mercato azionario e obbligazionario francese. Dopo l’esito del primo round di elezioni del 30 giugno 2024, l’azionario domestico francese ha aperto in crescita del 2% (grafico 4) la seduta borsistica del lunedì mattina in quanto la vittoria dell’estrema destra è stata meno schiacciante delle aspettative, con un esito del secondo round elettorale del 7 luglio che dipenderà dalle alleanze che si formeranno nei primi giorni del mese di luglio 2024.
Grafico 4 – L’apertura del CAC40 dopo il primo round elettorale del 30 giugno 2024
Oltre ad un mercato azionario in crescita, anche il CDS sulla Francia ha subito un deciso calo dopo l’esito elettorale del primo round del 30 giugno, andando a scontare una vittoria della coalizione di centro-sinistra al ballottaggio (vedi grafico 5).
Grafico 5 – Il prezzo per assicurarsi contro un default della Francia è crollato dopo i risultati del 30 giugno 2024
Fonte: Bloomberg
I prossimi giorni e l’esito del ballottaggio saranno fondamentali per capire dove sarà diretto l’azionario e l’obbligazionario francese, con gli operatori di mercato che hanno già fatto le loro previsioni.
Rimango come sempre a Vostra disposizione e Vi mando un caro saluto.