Rotazione e primo taglio dei tassi della FED: cosa aspettarci dai mercati nei prossimi mesi?

Buongiorno a tutti, 
di seguito una breve analisi di come sono andati i mercati nel mese di luglio e un’analisi su cosa aspettarci dai prossimi mesi tra tagli dei tassi della FED e rotazione. 

Come sono andati i mercati in questo mese?

Azionario

S&P500: +0,86% (LINEA BLU)
FTSE MIB: +0,13% (LINEA VERDE)
DAX (30 titoli tedeschi a maggior capitalizzazione): +1,19% (LINEA ROSSA)
NASDAQ: -1,56% (LINEA ARANCIONE)

 30.1

L’azionario statunitense ha fatto registrare un mese di volatilità, con una prima parte del mese di luglio che ha visto nuovi massimi per Nasdaq e S&P500, con la seconda metà del mese che è stata invece segnate da vendite diffuse, in gran parte recuperate con l’ultima seduta di borsa del mese di luglio. FTSE MIB e DAX hanno invece avuto un andamento positivo e meno volatile, trainati al rialzo dall’azionario value e dalle aziende del settore finanziario.

Obbligazionario

GOVERNATIVO USA SCADENZA 20+: 5,44% (LINEA BLU)
BTP10 ANNI: +3,90% (LINEA ARANCIONE)
BTP SCADENZA 1-3 ANNI: +1,05% (LINEA VERDE)
GOVERNATIVO USA SCADENZA 1-3 ANNI: +0,17% (LINEA ROSSA)

Obbligazionario

Lato obbligazionario il mese di luglio è stato positivo con i mercati che hanno iniziato a prezzare una FED più accomodante. Gli investitori hanno concentrato i propri acquisti sulla parte più lunga della curva dei rendimenti che, sia lato Btp che lato Treasury, ha visto un deciso abbassamento rispetto ai precedenti mesi. 

Materie prime

GAS NATURALE: -18,03% (LINEA VERDE)
ORO: +5,09% (LINEA BLU)
PETROLIO: -6,07% (LINEA ARANCIONE)

 Materie prime

Lato materie prime continua la corsa dell’oro che, in questo contesto di tassi di interesse reali al ribasso va a beneficiarne direttamente per via della correlazione inversa tra prezzo del metallo prezioso e tassi di interesse reali statunitensi. Cali dell’inflazione accompagnati a tagli dei tassi potrebbero contribuire al mantenimento del trend per il metallo prezioso.

Cos’è successo sui mercati questo mese?

Il mese di luglio 2024 si è caratterizzato per molta volatilità sul fronte dell’azionario statunitense, con le Big Tech che hanno perso terreno in favore dell’azionario value e delle small cap, iniziando quella che è definita come “rotazione settoriale”. 

A partire dal dato sull’inflazione negli Stati Uniti dell’11 luglio, dato che ha segnato un deciso rallentamento della crescita del livello dei prezzi, gli investitori hanno iniziato ad aumentare l’esposizione ai settori più sensibili ad un potenziale taglio dei tassi della FED, riducendo l’esposizione all’azionario tech.

Il grafico 1 mostra i flussi in acquisto per settore per quanto riguarda l’azionario statunitense tra l’11 luglio e il 26 luglio.

Grafico 1 – Flussi per settore nell’azionario statunitense, 11-26 luglio 2024

 31.4

Fonte: Bloomberg

Come evidenziato dal grafico gli acquisti degli investitori si sono concentrati, a differenza di quanto visto nei primi 6 mesi del 2024, prevalentemente in settori non-tech: circa 6 miliardi di dollari sono infatti confluiti nel settore dei finanziari, degli industriali, delle utilities dell’health care e del real estate, con l’azionario tech che ha fatto registrare flussi di acquisti solamente pari a 1,4 miliardi di dollari.

La rotazione si è vista anche a livello di indici azionario, con le small cap statunitensi che hanno sovraperformato il Nasdaq nel mese di luglio (grafico 2).

Grafico 2 – Azionario tech vs small cap, luglio 2024

Grafico 2 – Azionario tech vs small cap, luglio 2024

Fonte: elaborazione su dati yahoo finance

Come evidenziato dal grafico, le small cap – rappresentate dall’indice Russell2000 (linea arancione), più sensibili ad una politica monetaria espansiva da parte della Federal Reserve, hanno sovraperformato l’azionario tech – rappresentato dall’indice Nasdaq – sovraperformance accentuata da alcune trimestrali al di sotto delle aspettative da parte delle Big Tech.

Nel mese di luglio hanno infatti rilasciato la propria trimestrale Tesla, Google, Microsoft e Meta, con Apple e Amazon che hanno rilasciato i propri risultati il primo giorno del mese di agosto. 

Le trimestrali di Tesla, Google e Microsoft hanno deluso le aspettative, alimentando di fatto questa rotazione e andando a favorire la tendenza in atto. La trimestrale positiva di AMD, azienda attiva nella produzione di semiconduttori, ha di fatto “salvato il Nasdaq”, con gli acquisti degli investitori che nell’ultima seduta borsistica nel mese di luglio si sono concentrati nelle aziende del settore come NVIDIA, ASML e Broadcom. 

La rotazione potrebbe proseguire?

Inflazione in rallentamento e mercato del lavoro statunitense meno forte hanno portato gli operatori di mercato a scontare imminenti tagli dei tassi. La rotazione potrebbe proseguire qualora l’inflazione continuasse nel suo trend di decrescita e la disoccupazione crescesse. Di contro, dati forti sul mercato del lavoro statunitense o inflazione in crescita potrebbero portare gli operatori a rivedere le proprie aspettative circa la politica monetaria della FED.

Dando per scontato un taglio dei tassi da parte della FED nel meeting di settembre (in data 1° agosto i futures prezzavano come certo il primo taglio dei tassi) occorre analizzare come storicamente si è mosso l’azionario statunitense dopo il primo taglio dei tassi successivo ad un ciclo di rialzi massicci al fine di capire se le tendenze viste in passato potrebbero manifestarsi anche nei prossimi mesi.

Il grafico 3 mostra il rendimento che ha registrato nel passato lo S&P500 ad un anno dal primo taglio dei tassi deciso dalla FED.

Grafico 3 – Il rendimento dello S&P500 ad 1 anno dal primo taglio dei tassi della FED

Grafico 3 – Il rendimento dello S&P500 ad 1 anno dal primo taglio dei tassi della FED

Fonte: Bloomberg

Dopo gli ultimi sei tagli dei tassi decisi dalla FED successivi ad un ciclo di tassi rialzisti, lo S&P500, nell’anno successivo al primo taglio, ha mediamente fatto registrare un rendimento del 5%. L’anno migliore è stato quello successivo al taglio dei tassi del 2 settembre 1998 (+25,7% in un solo anno) mentre l’anno peggiore è stato quello successivo al taglio dei tassi del 17 settembre 2007 (-23,9% in un solo anno); giova però ricordare come le condizioni dell’economia statunitense nel 2007 fossero ben differenti da quelle attuali, con il mercato immobiliare che iniziava a scricchiolare e una bolla dei mutui subprime che era in procinto di esplodere. 

Cosa possiamo imparare dagli avvenimenti di questo mese?

Gli avvenimenti di questo mese, con la rotazione settoriale che ha premiato settori più sensibili ad un ciclo di tagli dei tassi e alcune Big Tech che hanno perso più del 10% in un solo mese, ci fanno capire l’importanza dell’eliminazione del rischio specifico mediante l’investimento in indici azionari. 

I recenti mesi sono stati molto positivi per gli azionisti delle Big Tech ma, per coloro che avessero deciso di acquistare singole azioni nei primi giorni del mese di luglio, le perdite sarebbero state importanti. Facciamo l’esempio dell’acquisto di azioni di Google o Microsoft sui recenti massimi di inizio luglio (vedi grafico 4); dopo il mese negativo per il settore tech e le trimestrali leggermente al di sotto delle attese, le perdite sarebbero state nell’ordine dell’8% in solo 30 giorni contro lo S&P500, indice che replica l’andamento delle principali 500 aziende quotate statunitensi per capitalizzazione, che invece ha registrato a luglio un +0,86%.

Grafico 4 – l’andamento del prezzo delle azioni di Google e Microsoft nel mese di luglio 2024

Grafico 4 – l’andamento del prezzo delle azioni di Google e Microsoft nel mese di luglio 2024

Fonte: elaborazione su dati yahoo finence

Oltre a Microsoft e Google anche le altre Big Tech hanno fatto registrare importanti perdite tra il 10 luglio e il 30 luglio, perdite che nel caso di NVIDIA sono state pari a circa 800 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato (in parte recuperate nella seduta del 31 luglio), perdite tra l’altro nemmeno influenzate dal rilascio della trimestrale in quanto NVIDIA rivelerà i propri conti al mercato il 28 agosto (vedi immagine 1)

Immagine 1 – I cali di prezzo delle Big Tech tra il 10 e il 30 luglio 2024

Immagine 1 – I cali di prezzo delle Big Tech tra il 10 e il 30 luglio 2024

Come mostrato dall’immagine 1, in poco meno di 20 giorni le Big7 hanno perso complessivamente 2,6 trilioni di dollari di capitalizzazione di mercato, con le vendite che non hanno risparmiato nessuna delle principali aziende del mondo tech.

Il rischio specifico è per definizione un rischio eliminabile per mezzo della diversificazione, andando ad acquistare anziché una singola azione l’intero indice azionario di cui l’azione fa parte. L’investitore di lungo periodo dovrebbe tendere – ove possibile - a ridurre il più possibile il rischio specifico per mezzo della diversificazione, importantissima ai fini di ridurre la volatilità di portafoglio e la massima perdita potenziale dello stesso.

Rimango come sempre a Vostra disposizione e Vi mando un caro saluto.