Buongiorno a tutti e a tutte,
il mercato nel mese di settembre è stato caratterizzato da due principiali eventi, ovvero, il taglio dei tassi da parte della FED e il notevole sviluppo del mercato azionario cinese. Prima di analizzarli entrambi, vediamo in generale come si sono mossi i mercati.
Come sono andati i mercati in questo mese?
Azionario
S&P500: +3,78% (LINEA BLU)
FTSE MIB: +1,18% (LINEA VERDE)
DAX (30 titoli tedeschi a maggior capitalizzazione): +2,86% (LINEA ROSSA)
NASDAQ(azionario tech statunitense): +5,73% (LINEA ARANCIONE)
L’azionario europeo e statunitense ha fatto registrare un altro mese in decisa crescita, proseguendo il rapido rimbalzo dopo il crollo dello scorso 5 agosto 2024. Dopo una prima metà del mese sulla parità, i principali listini azionari occidentali hanno fatto registrare una seconda metà del mese di settembre decisamente al rialzo, con gli indici azionari, su tutti in Nasdaq, che hanno festeggiato la decisione di un taglio dei tassi da parte della FED di 50 punti base. Con i rialzi del mese di settembre i principali indici azionari europei e statunitensi hanno raggiunto o ri-avvicinato nuovi massimi relativi.
Obbligazionario
GOVERNATIVO USA SCADENZA 20+: 0,83% (LINEA BLU)
BTP10 ANNI: +2,80% (LINEA ARANCIONE)
BTP SCADENZA 1-3 ANNI: +0,91% (LINEA VERDE)
GOVERNATIVO USA SCADENZA 1-3 ANNI: -0,10% (LINEA ROSSA)
Lato obbligazionario il mese di settembre è stato positivo per le scadenze più lunghe, con l’obbligazionario domestico a lunga scadenza che è tornato verso nuovi massimi relativi complici le attese di tagli dei tassi della BCE, un rallentamento dell’inflazione domestica e attese di crescita economica per i prossimi anni.
Lato obbligazionario USA, i bond con duration lunghissima hanno dapprima fatto registrare una decisa crescita nel mese di settembre, anticipando una FED accomodante, per poi rallentare nella seconda metà del mese.
Materie prime
GAS NATURALE: +13,13% (LINEA VERDE)
ORO: +6,39% (LINEA BLU)
PETROLIO: -7,25% (LINEA ARANCIONE)
Lato materie prime è proseguito il movimento rialzista dell’oro che nel mese di settembre ha visto aumentare la propria quotazione di più di sei punti percentuali. Mese positivo anche per il gas naturale mentre, per quanto riguarda il petrolio, le quotazioni hanno visto un netto rallentamento.
Cos’è successo sui mercati questo mese?
Il mese di settembre 2024 è stato segnato dal taglio dei tassi di 50 punti base da parte della Federal Reserve. Tale evento, sebbene atteso e ampiamente scontato dai mercati, ha sorpreso parte degli investitori che, fino a poche ore prima della decisione ufficiale della banca centrale statunitense, ipotizzava un taglio dei tassi di solamente 25 punti base.
L’effetto sorpresa, ossia i 50 punti base, ha avuto conseguenze importanti su alcune asset class, conseguenze che vedremo nel corso dell’approfondimento e, come suggerito dal titolo, hanno contribuito in parte all’ascesa dell’azionario cinese.
Andiamo con ordine e analizziamo quanto accaduto questo mese. Nella settimana dell’8 settembre la BCE ha annunciato un nuovo taglio del costo del denaro di 25 punti base, in linea con quanto atteso dal mercato. Il taglio dei tassi in linea con le aspettative non ha portato a volatilità sui mercati, con gli operatori che sono rimasti in attesa della decisione della FED del 18 settembre.
Il 18 settembre la banca centrale statunitense ha avviato il proprio ciclo di tagli dei tassi, decidendo per un taglio dei tassi di 50 punti base (grafico 1), inatteso dalle principali banche d’investimento che erano ancorate ad un’aspettativa di 25 punti base.
Grafico 1 – L’andamento del FED FUND RATE, 2021-2024
Fonte: elaborazione ufficio studi su dati FRED
Il taglio dei tassi superiore alle attese di molti operatori di mercato ha portato il dollaro statunitense ad indebolirsi, con la conseguenza di un rally sul fronte dell’azionario tech e dell’azionario dei paesi emergenti (su tutti la Cina), asset class storicamente correlata inversamente rispetto al biglietto verde.
Il grafico 2 mostra l’andamento del dollar index (linea blu) e dell’ETF che replica l’andamento del CSI300 (linea rossa) negli ultimi 5 anni, dove il CSI300 è l’indice azionario che va a replicare la performance dei 300 principali titoli negoziati alla Borsa di Shanghai e alla Borsa di Shenzhen.
Grafico 2 – DXY vs CSI300, 2019-2024
Fonte: tradingview
Come evidenziato dal grafico, ad un indebolimento del dollaro tende a seguire un apprezzamento dell’azionario cinese (e viceversa).
La connessione tra un dollaro azionario cinese non è nuova, ma nel settembre 2024 questa dinamica ha assunto una maggiore rilevanza. Con il dollaro in calo rispetto alle principali valute, l’azionario cinese ha visto un massiccio afflusso di capitali esteri.
Un dollaro debole ha l'effetto di rendere più competitivi i prodotti cinesi sui mercati globali, il che si riflette in un miglioramento delle aspettative di crescita per le aziende esportatrici cinesi. Questo ha stimolato un'ulteriore ondata di acquisti su titoli chiave, in particolare quelli tecnologici e legati ai settori dei consumi ciclici, che beneficiano direttamente dell’aumento delle esportazioni.
Oltre all’indebolimento del dollaro a contribuire al rally dell’azionario cinese sono state le politiche monetarie messe in campo della banca centrale cinese. La PBOC ha annunciato una serie di misure a sostegno dell’economia, tra cui la riduzione dei tassi di interesse, il taglio alle riserve obbligatorie delle banche e provvedimenti di agevolazione per l’acquisto immobiliare.
L’immagine 1 mostra le misure messe in atto da parte della banca centrale cinese evidenziando come, secondo le stime degli analisti di Goldman Sachs, tali misure potrebbero contribuire ad un aumento ulteriore della crescita cinese (misura da GDP) di 40 punti base nel corso del prossimo anno.
Immagine 1 – Il potenziale impatto delle politiche della PBOC sull’economia cinese
Fonte: Goldman Sachs Investment Research
Il terzo elemento che ha contribuito alla crescita dell’azionario cinese negli ultimi giorni del mese di settembre 2024 è stata la FOMO, o fear of missing out. Dopo i rialzi successivi alla decisione della FED, gli investitori hanno iniziato ad allocare capitali nell’azionario cinese, con l’asset class travolta dall’ottimismo generale degli investitori. Gli ETF che replicano l’andamento dell’azionario cinese hanno visto il più grande inflow giornaliero di capitali dal 2021, segnale che denota l’ottimismo degli investitori verso Pechino.
Grafico 3 – Gli inflow nell’azionario cinese e l’ottimismo degli investitori
Fonte: Bloomberg
Dollaro debole, interventi della banca centrale cinese e FOMO hanno quindi contribuito a portare l’azionario cinese in quello che viene definito “bull market”, ossia un mercato rialzista, in crescita di più di 20 punti percentuali dai minimi relativi (vedi grafico 4).
Grafico 4 – Bull market e azionario cinese
Fonte: Bloomberg
Dopo mesi di ribassi, con i massimi del 2021 che sono ancora molto lontani per l’azionario cinese, gli investitori si stanno interrogando se sia il caso di cogliere l’opportunità derivante dal recente rally per alleggerire le posizioni con esposizione diretta alla Cina.
Guardando ai dati e ai principali indicatori di mercato, il momentum per l’azionario cinese sembra ancora positivo, con gli investitori che mantengono le proprie posizioni sull’asset class attendendosi potenzialmente sia una FED che una PBOC ancora accomodanti (grafico 4).
Grafico 5 – Il momentum positivo per l’azionario cinese
Fonte: Bloomberg
Cosa possiamo imparare dagli avvenimenti di questo mese?
Il mese di settembre, in linea con la stagionalità del mercato, ha fatto registrare acquisti sui mercati azionari, acquisti trainati dall’indebolimento del dollaro. I principali listini azionari occidentali hanno raggiunto nuovi massimi e l’azionario cinese ha fatto registrare un deciso rimbalzo, entrando in territorio di “bull market”.
La crescita dell’azionario del mese di settembre è stata un prosieguo del rimbalzo immediatamente successivo al crollo del 5 agosto 2024, crollo dove in molti avevano paventato l’arrivo di un “bear market” per via di una potenziale recessione pesante negli Stati Uniti. Tale crollo è stato in realtà un “buy the dip” per gli investitori istituzionali che hanno acquistato sul ribasso e hanno mantenuto le proprie posizioni.
L’andamento volatile dei mercati azionari negli ultimi due mesi è spunto di riflessione, portandoci ad evidenziare l’importanza della finanza comportamentale associata ad un’efficiente gestione di portafoglio. Coloro che si sono fatti travolgere dal panic selling nel mese di agosto hanno lasciato per strada importanti guadagni, perdendosi i massimi assoluti e relativi raggiunti da molti indici azionari nel mese di settembre.
Efficienza nella gestione di portafoglio e mantenimento della pianificazione impostata coerentemente con il proprio orizzonte temporale ed i propri obiettivi sono importanti pilastri che, grazie all’interesse composto, permetteranno la massimizzazione della tua crescita patrimoniale nel tempo.
Rimango come sempre a Vostra disposizione e Vi mando un caro saluto.